Tantissimi i casi di soggetti affetti da allergie, nella maggioranza dei casi dovuti a una predisposizione genetica; sempre più affidabili studi medici usufruiscono di due metodi attraverso i quali identificare gli allergeni:
-    i testi cutanei o prick test sono prove allergiche efficaci nel caso di riconoscimento di allergie relative a  sostanze inalate; il test va effettuato sull'avambraccio in cui verranno iniettati estratti di sostanze che potrebbero essere responsabili dell'allergia. Il test prevede l'introduzione dell'allergene nella cute, da non pretrattare, attraverso dispositivi dalla punta particolarmente sottile (massimo un millimetro e mezzo) che consentono la penetrazione di talune gocce dell'estratto; è di rigorosa importanza eseguire le diverse prove a distanza di almeno due centimetri l'una dall'altra onde evitare l'influenza sul test precedente.

Il test è sconsigliato per quanti presentino lesioni alla pelle nella zona in cui va eseguito l'esame o a quanti assumano farmaci in grado di alterare la risposta al test come determinati antistaminici.
-    per quanto concerne le allergie alimentari, attendibile è il RAST test che determina gli anticorpi nel sangue; tramite marcatori radioattivi o colorati si indica prendendo come riferimento il campione di sangue prelevato la presenza della sostanza causante l'allergia.

Una volta individuato l'allergene si procede con la cura; nel caso di allergie isolate, come quella verso i gatti, la soluzione sta nel cercare di evitare l'allergene, nell'ipotesi più complicata di un'allergia a polveri o a pollini, ad esempio, si procede con l'iposensibilizzazione ossia l'iniezione di piccole dosi di allergene cagione di allergia in maniera graduale e tale per cui il soggetto sarà capace di tollerare l'esposizione all'allergene mostrando solamente sintomi di scarsa entità.